Critica

'' La novella dei paesaggi ''

Retrospettiva di Dunja Nedeljkovic “La novella dei paesaggi” presso la Biblioteca Civica di Pedavena dal 9 al 24 dicembre 2011. Laureata all’Accademia di Novi Sad con indirizzo grafico, docente Accademica, membro dell’ULUV e dell’ULUS, vincitrice di numerosi premi in Europa ed in Giappone, figlia e nipote d’Arte. Il Circolo Artistico “Mario Morales” è onorato di annoverarla fra i Soci. Dalla tesi di laurea ad oggi le sue Esposizioni portano il titolo di “Novelle di paesaggi” che Francesca Lauria Pinter ha così interpretato.

Le novelle, racconti sintetici con una decisa volontà di autonomia e di riconoscibilità, dall’Antica Grecia verso gli effeminati sibariti, dalla Spagna del Medioevo nei confronti del mondo arabo, dal 400 al 700 come punti di osservazione degli ambiti cittadini, sfociano fra 800 e 900 nel Naturalismo, come rapporto diretto tra uomo e realtà quotidiana: in Germania sul perno della fantasia, in Russia sul duro realismo, in Italia (Novelle rusticane del Verga) ed in India come piacevoli espressioni realistiche, fantastiche, simboliche, quasi di mito.

Anche Dunja può fregiarsi del titolo di Novellista perché le sue opere sono novelle, racconti sintetici, autonomi e riconoscibili, novelle di un mondo reale e di un mondo immaginario. Il suo reale sono i pendii terrazzati di Novi Sad, la pianura alluvionale, i rilievi sinuosi e poco elevati , finestre aperte verso paesaggi che accolgono e diffondono tutta la luce in cui si dissolvono sentimento e pensiero. Solitari o aggrumati , gli alberi divengono allegoria di spiritualità , di realtà, di uomo e di natura, come modelli primitivi delle cose che la realtà imita in tutte le sue manifestazioni.

La sua sintesi è d’Artista, l’autonomia e la libertà si permettono tagli d’effetto nei disegni, nei cromatismi in armoniosi accordi, in equilibri delicati cui spesso è affidato un particolare tocco di raffinato contrasto, nei tratti leggeri a sigillo dell’opera sia essa ad olio, sia un disegno sia una incisione. E’ uno strano silenzio che avvolge il tutto, che conduce al pensiero, alla fantasia, al sogno, alla magia di un’Arte Vera.

Francesca Lauria Pinter

Novelle dei Paesaggi

Da una solitudine densa, da uno spazio sospeso, provengono le immagini di Dunja Nedeljkovic. Il verde e l’azzurro acceso dei suoi paesaggi si dilatano in un’inquietudine lieve, in una luce malinconia. Non c’è presenza umana nei suoi dipinti e nelle sue grafiche. È il mondo della natura e degli animali che, come nella fiaba e nel mito, si apre ad una dimensione altra, assume sembianze familiari e fraterne, ci parla. Dunja Nedeljkovic trasfigura il reale nella vaghezza di un sogno  o di un ricordo; con un tatto leggero e lievemente infantile traccia coline sul mare e alberi solitari, interni domestici con gatti.Immagini che sembrano rimandarci il nostro sguardo, il nostro tentativo di comprendere. In un silenzio che allude e richiama dentro le linee e i colori, la nostra presenza si riverbera nelle stanze e nei prati che sconfinano col ciele: in quei luoghi interiori dove alberi taciturni e gatti regnano come numi.

Franca Mancinelli, scrittrice

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Paesaggi Haiku

… La sua compresione della natura brilla di un tratto sofisticato e ogni sua opera risplende, indicando il sole che nasce. Con un analisi precisa degli alberi e della loro asocialità, Dunja Nedeljkovic dà loro l’anima dell’essere umano. Togliendo il narativo, ha reso il paesaggio così umano, semplicemente mediante l’uso di un albero. Possiamo intendere queste annotazioni figurative come i paesaggi di una lirica dell’arte, in cui l’albero, l’orizzonte e il sole sono i protagonisti. Gli alberi si solevano e si stagliano, dipinti, in una danza unica della natura …

Pittore – grafico – crtico d’arte, Danilo Vuksanovic

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Novelle del Paesaggi

… l’essere, il pensiero e l’emozione sono riassunti in una forma essenziale e pura, dal significato complesso e stratiforme, che rende reali sia l’impresione visuale che quella tattile. Con una facilità apparente, queste opere illuminano alcuni strati interiori del subconscio e dell’ inconscio: sono le percezioni e le reminiscenze dell’artista, che nello stesso tempo -il che ha forse la stessa importanza- svelano anche gli impulsi del mondo interiore di coloro che osservano l’opera. E proprio là, all’interno di questa sottile comuicazione, si realizzano senza incertezze, con un linguaggio dell’arte ricco e stimolante …

Dott.prof. Ljiljana Pesikan

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